Un articolo molto interessante su un problema attuale da sempre: per eventuali approfondimenti rimando al sito da cui l'ho tratto State of mind: il giornale delle scienze psicologiche
"Visioni simultanee": dipinto (1911) di Umberto Boccioni.
Wuppertal, Van Der Heydt Museum
|
Articolo di Serena Mancioppi
Le donne, si sa,
guadagnano meno degli uomini, ma ciò che forse è meno noto è che in una
trattativa economica per il posto di lavoro sono loro le prime a chiedere meno
soldi degli uomini. La cosa sorprendente è che questa difficoltà scompare nel
momento in cui una donna deve negoziare economicamente a nome di un’altra
persona.
Emily Amanatullah, assistente professore di management
presso l’Università del Texas, si è interessata a questo curioso fenomeno e ha
cominciato a raccogliere opinioni in merito: tutte le donne con cui ha parlato odiavano difendere la propria
posizione sul lavoro, ma non avevano difficoltà a farlo per i colleghi.
Amanatullah ha quindi ideato un semplice esperimento: uomini
e donne dovevano negoziare lo stipendio per se stessi e poi a nome di qualcun
altro.
Quando le donne hanno trattato per se stesse, hanno chiesto
in media 7.000 dollari meno degli uomini . Ma quando hanno trattato per conto
di un amico, hanno chiesto tanti soldi quanto un uomo.
Secondo Amanatullah quando
una donna contratta il suo stipendio con i superiori sta facendo molto più che
quello: sta negoziando anche la sua immagine personale.
Le donne infatti
sembrano temere che l’attaccamento al profitto possa danneggiare la loro
immagine personale; come se in risposta alla loro assertività si aspettassero
una valutazione negativa, per questo motivo tendono a usare tecniche poco
competitive ottenendo quindi scarsi risultati personali.
I risultati di questo studio danno ragione a questa tesi,
tanto che dai risultati emerge che manager di entrambi i sessi sono meno
propensi a voler lavorare con le donne quando si tratta di negoziare lo
stipendio durante un colloquio di lavoro. “Una delle donne che ha partecipato
allo studio si è sottovalutata così tanto durante la trattativa economica che
il reclutatore è venuto a chiedermi se lei fosse proprio sicura di voler
chiedere così poco!”, rivela la ricercatrice.
Le donne dovrebbero
utilizzare la loro capacità di lottare per gli altri ed essere assertive anche
per il raggiungimento di scopi personali; per esempio durante la negoziazione
dello stipendio può essere di aiuto pensare a tutte le persone in famiglia che
godranno di quello stipendio.
Si raccomanda inoltre
che le donne smettano di pensare a una trattativa come a una “battaglia da
affrontare con addosso l’armatura”, ma che si concentrino più che altro su come
risolvere un problema.
Nessun commento:
Posta un commento