venerdì 27 giugno 2014

Vanessa Roggeri, “Il cuore selvatico del ginepro”. L’emarginazione di una donna, una strega? in Sardegna alla fine dell’Ottocento. Recensione di Tiziana Viganò

Recensione di Tiziana Viganò

 L’emarginazione di una donna, una strega? in Sardegna alla fine dell’Ottocento.  

Vanessa Roggeri, “Il cuore selvatico del ginepro”, 2013 Garzanti

Molto triste, ma anche molto reale questo romanzo di Vanessa Roggero che racconta un’antica storia di donne, dove riti e credenze millenarie, paure e superstizioni condizionano la vita della protagonista  Iannetta Zara e cercano di distruggerla. La colpa della  bambina è di essere nata settima figlia di sette figlie, e per questo è maledetta, marchiata indelebilmente come coga, strega.
 “... a lei e alle sue sorelle era stato fatto ferreo divieto di avvicinarsi all'ultima nata ... In realtà anche Jannetta sembrava comprendere che oltre un certo limite non era consentito andare e perciò studiava le sorelline di nascosto, specie quando stavano con mamma Assunta per imparare a leggere e scrivere”.

Nella Sardegna della fine dell’Ottocento le cogas era destinate ad essere uccise la notte stessa della nascita e così ha deciso la famiglia, ma la primogenita di dieci anni, Lucia, istintivamente salva quella neonata che sente come sorella e la riporta a casa, decidendone così il destino. Sopravvissuta alla prima notte non può più essere uccisa, ma comincia qui la sua vita di emarginata, odiata e temuta in tutto il villaggio di Baghintos per sue presunte capacità di portare disgrazie e malaugurio

 “...Pareva invecchiata di colpo Jannetta, scivolata in un limbo che ne confondeva gli anni. Abiti logori e piedi nudi, prese a muoversi lentamente ... Lucia si sforzò di sorriderle e il contrasto tra la sua bellezza e la bruttezza della sorella si rivelò davvero cosa assurda e rara. Quale scherzo bizzarro aveva giocato la natura nel loro caso!” .
…perché Jannetta oltre che maledetta dalla sua nascita era “brutta e cattiva”, brutta e quindi cattiva…quindi una strega…..
A lei vengono imputate le sciagure, le malattie e le morti in famiglia, i rovesci di fortuna: Jannetta cresce senza cure né affetto, come una selvaggia, perseguitata dalla stessa madre e dalle sorelle. Solo Lucia cerca di proteggerla e alla fine la salverà.

Le superstizioni  non sono purtroppo solo retaggio di antiche leggende. Ancora oggi nei nostri paesi cosiddetti avanzati sopravvivono ancora alcune forme di credenze devianti che funzionano come sistema di controllo della società sugli individui e che catalizzano le paure collettive su qualcuno che è altro da sé, o comunque “diverso”. Ancora un modo per descrivere le millenarie violenze perpetrate sulle donne: come spesso purtroppo non sono perpetrate solo dagli uomini, ma dalle stesse donne che sono doppiamente vittime di inganno e credenze millenarie.

Il mio consiglio
Una lettura stimolante per tutti quelli che si interessano alle problematiche femminili, per tutti quelli che vogliono capire il passato per modificare e migliorare il presente.
 
Vanessa Roggeri (Cagliari ) è laureata in Relazioni Internazionali, studiosa delle tradizioni della sua Sardegna, si è appassionata alla narrazione fin da quando la nonna le raccontava favole e leggende della sua terra da cui ha tratto ispirazione per la sua scrittura.


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