domenica 16 febbraio 2014

Festa della donna: un bel libro di Elena Gianini Belotti "Onda lunga"


recensione di Lea Miniutti
Elena Gianini Belotti
Onda lunga
Editore Nottetempo

Pensavamo che Elena Gianini Belotti avesse ormai esaurito il suo filone letterario, cominciato con il saggio “Dalla parte delle bambine”, che metteva in discussione i condizionamenti educativi al ruolo femminile, fin dalla tenera età. La scrittrice, da quell’esordio, non ha mai smesso di scrivere sulle tematiche di genere, tanto che ogni nuovo libro sembra, quasi, un capitolo che va ad aggiungersi al filo del discorso. Fedele alla sua missione, con scrittura lieve e acuta insieme, l’autrice ha esplorato, nel tempo, ogni angolo dell’universo femminile, dando forma letteraria a ogni sfumatura dell’animo umano.


E non si smentisce, l’autrice, in questo nuovo libro: Onda lunga è dedicato ancora alle donne. Ora, le bambine sono cresciute, la giovinezza è sfiorita, e le protagoniste sono ormai nella terza età. Non sono, però, anziane emarginate, senza emozioni e senza vita propria, come le protagoniste descritte in un suo precedente libro, “Adagio un poco mosso”. Le donne di questo nuovo e divertente racconto sono molto distanti da Teresa, in Oratorio di Natale, che si rivolge a suo marito, ormai defunto, perché si era abbandonata ad ascoltare La Traviata, genere musicale che a lui non piaceva. E, presa dai sensi di colpa, chiede perdono al suo Armando.

Valeria Ferrari (alter ego dell’autrice?) voce narrante di Onda lunga, racconta di un gruppetto di amiche, e lei con loro, che non hanno atteggiamenti remissivi e non vivono di ricordi e nostalgie. La giovinezza se ne va e la vecchiaia ha i suoi inciampi, ma anche le sue bellezze. Le protagoniste di Onda lunga sono anziane che, forti delle esperienze accumulate, riescono a vivere le inquietudini del tempo presente con consapevolezza e spirito critico. Non mancano tra esse le discussioni e riflessioni sul Testamento biologico. Poi ci sono gli incontri con i ragazzini del campo Rom per insegnare loro a leggere e scrivere. E le piacevoli visite ai luoghi nuovi della loro città per essere informate sui continui cambiamenti. La quotidianità è ricca di cose da fare, sempre diverse. E loro la vivono con rinnovata vitalità e disponibilità.

In tempi in cui tutto scorre veloce, le supertecnologie e l’omologazione escludono le relazioni faccia a faccia tra le persone, provocando emarginazione e disagio sociale, Valeria e le sue amiche si impegnano là dove c’è più bisogno di rapporti umani. Non mancano le loro acute riflessioni sugli stereotipi sociali, sulla vecchiaia, sulla pubblicità che vorrebbe le persone anziane solo mere acquirenti di scarpe ortopediche, montascale, cure termali, prodotti che donano smaglianti sorrisi, apparecchi acustici, creme miracolose contro il tempo che passa …

Il percorso sulla tematica femminile cominciata da Elena Gianini Belotti con il saggio “Dalla parte delle bambine” si chiude, forse, dopo quaranta anni “dalla parte della vecchiaia” raccontata in questo libro. O forse no. E’ certo che la scrittrice ha ancora altre storie interessanti da raccontare.

Elena Gianini Belotti ha diretto per venti anni Il Centro Nascita Montessori di Roma. Per molti anni ha insegnato in un Istituto Professionale per assistenti all’infanzia.
Autrice di saggi e romanzi, ha esordito con Dalla parte delle bambine (1973 ormai un classico) Che razza di ragazze; Prima le donne e i bambini; Non di sola madre, Amore e pregiudizio; inoltre i romanzi : Il fiore dell’ibisco; Pimpì Oselì; Apri le porte all’alba; Voli; Adagio un poco mosso; Prima della quiete; Pane amaro Con nottetempo ha pubblicato L’ultimo Natale (2012) Onda lunga (2013)

pubblicato per la prima volta nel numero di febbraio http://cielidiparole.com

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