La storia d’amore di una giovane coppia di irlandesi realmente esistiti, Mary Mullin e Denis Lennon, periti nel drammatico affondamento del Titanic, s’intreccia cento anni dopo con quella di una trentottenne italiana.
Due storie di un amore profondo nato in maniera travolgente. Qualcosa che va ben oltre il mero colpo di fulmine; forse due storie che il fato aveva già scritto per loro e a cui era impossibile sottrarsi.
Tiziana Viganò ne “L’onda lunga del Titanic” riesce a coniugare passato e presente con grande maestria senza creare alcuna frattura e dando forte continuità ad accadimenti così lontani nel tempo.La storia d’amore di una giovane coppia di irlandesi realmente esistiti, Mary Mullin e Denis Lennon, periti nel drammatico affondamento del Titanic, s’intreccia cento anni dopo con quella di una trentottenne italiana.
Tiziana Viganò ne “L’onda lunga del Titanic” riesce a coniugare passato e presente con grande maestria senza creare alcuna frattura e dando forte continuità ad accadimenti così lontani nel tempo.Un romanzo ricco di riflessioni sugli affetti tra persone che, grazie anche all’espediente narrativo dei flashback, crea interessanti sospensioni che stimolano la voglia di sapere e invogliano a terminare il racconto in un solo fiato.
Tutto è pervaso da un linguaggio raffinato di facile e piacevole lettura.
Clara, la protagonista, sicura di avere con il suo partner un rapporto ben consolidato, scopre che in realtà le cose non stanno come crede. Il suo compagno, dopo cinque anni di convivenza, di punto in bianco, a pochi mesi dal matrimonio, la lascia per un’altra donna. Inizia così un periodo di meditazioni che conduce Clara, milanese adottiva, a rifugiarsi nei rassicuranti luoghi della sua infanzia. Qui incontra Giorgio, con il quale nasce una travolgente storia d’amore, esattamente come cento anni prima era successo tra Mary e Denis. Come Mary, Clara si troverà ad affrontare una scelta non facile.
Sullo sfondo, ma forse sarebbe più corretto dire come coprotagonista, il Lago di Como, qui dipinto quasi come un luogo incantato che riesce a magnetizzare non solo Clara, ma anche il lettore.
La bravura di Tiziana Viganò sta anche nell’aver saputo descrivere la drammaticità del destino che ha colpito Mary e il suo compagno Denis, non come storia triste, ma come un manifesto dell’amore universale, pervaso solo da una sottile vena di malinconia
Il lago di Como all'intersezione dei due rami, con la punta di Bellagio a sinistra e il castello di Vezio in primo piano |
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