Recensione di Tiziana Viganò
Un mondo acquatico, quello
delle Fenlans inglesi* con paesaggi
umidi e nebbiosi, verdissimi, pieni di uccelli, con pochi cottage e fattorie
disperse, lontane le une dalle altre, e un enorme cielo di sfondo all’infinito.
Ispira pace, serenità, è un elogio alla solitudine, riflette e amplifica gli
stati d’animo, la tristezza come la felicità.
Così la protagonista Nikki Galena, trentasei anni, poliziotta
sensibile e acuta, tenace e coraggiosa nascosta sotto una corazza dura come
l’acciaio, dopo la difficilissima e scioccante indagine del primo libro “Dieci piccoli indizi” sente il bisogno
di staccarsi dalla città e dai suoi oscuri crimini per tornare alle sue radici,
alla casa nella palude dove aveva trascorso l’infanzia. Un modo per evadere
dalle atrocità che gli esseri umani sono capaci di commettere, e che avevano
coinvolto donne giovani e bambini. La sua missione di ripulire la città di
Greenborough dalle droghe, come una giustiziera, l’aveva portata non solo a
rischiare la carriera e la vita, ma anche l’aveva amareggiata e portata a
vedere la realtà tutta in negativo. Una vita difficile quella di Nikki, con una
figlia in coma, vittima delle droghe, e un lavoro massacrante.
Joseph Easter,
ex soldato delle forze speciali dell’esercito, coinvolto in gravissimi fatti di
sangue nel Congo che hanno causato molte vittime, con una famiglia sfasciata e
una figlia idealista che odia il suo mestiere, nasconde molta tristezza, dolore
e rimorsi sotto i modi garbati, calmi, razionali e l’aspetto avvenente. È un poliziotto istruito e ben addestrato, che mette a
frutto le sue capacità nel nuovo lavoro presso la polizia di Greenborough a
fianco di Nikki. Dopo aver lasciato l’esercito, aveva cercato di mettere ordine
nella sua vita e ritrova equilibrio, approdando a un livello più spirituale
dell’esistenza, tanto da essere soprannominato sarcasticamente il Santo Joe. Quando
rivede un fantasma del suo passato, Billy Sweet, tutt’altro che dolce, simbolo
del Male assoluto, capisce che c’è proprio lui dietro a brutali omicidi. Prima
ne rimane sconvolto, poi si getta nell’azione, e nemmeno una donna affascinante
e misteriosa riuscirà a distrarlo. Ma perché quell’uomo malvagio e psicopatico
vuole distruggere il sergente Easter?
Joseph e Nikki scoprono un
legame tra un inquietante aumento dei suicidi non solo in Gran Bretagna, ma
soprattutto nella zona orientale del Lincolnshire intorno alla loro città.
Ancora più grave se un amico di Nikki, improvvisamente, si butta giù da una
torre. E poi uomini giustiziati, delitti efferati. Cosa c’è dietro questa scia
di sangue? Un segreto, nato molti anni prima, ha conseguenze in lungo
periodo...Riusciranno i due poliziotti a far luce sulle incongruenze, le false
vie, le stonature, facendosi largo tra la “zuppa di parole” e le menzogne?
Un’indagine serrata,
mozzafiato, con un tema criminale interessante e non scontato, protagonisti e
personaggi secondari descritti profondamente nelle loro azioni e nel loro
animo, un ambiente che diventa molto più di una semplice scenografia:
ingredienti di un thriller appassionante che fa parte di una serie dedicata a
Nikki Galena/ Joseph Easter, coppia di poliziotti che spero tornerà presto con
altri libri tradotti in italiano.
Contrariamente al solito voglio
esprimere un giudizio assolutamente personale: Joy Ellis è una scoperta
piacevolissima, uno di quegli scrittori che mi acchiappano così tanto da farmi
diventare fan seriale, lettrice accanita di tutti i loro libri. E la Ellis ne
ha scritti tanti! Neppure a metà di “Il
cadavere nella palude” sono corsa a prendere il volume precedente, alla
ricerca degli antefatti: la storia di Nikki e Joseph, quella umana, personale e
quella poliziesca rischiano di farmi diventare dipendente, com’è già successo
per altri autori davvero coinvolgenti!
* le paludi dell’Inghilterra orientale nelle quattro contee del
Lincolnshire, Cambridgeshire, Norfolk e Suffolk