domenica 24 febbraio 2019

Dipendenze, new addiction, ossessioni. Psicologia in forma di thriller con “Addicted” di Paolo Roversi. di Tiziana Viganò


di Tiziana Viganò

Tutti noi amiamo alcune cose che ci caratterizzano: i libri, la cioccolata, il mare, le serie televisive, postare su facebok ...perfino la scrittura! Cose innocue che ci danno attimi di serenità e ci fanno sorridere di noi. Saliamo due gradini: qualcuno ama, magari un po’ troppo, mangiare e bere, oppure contare le calorie dei cibi, l’igiene, seguire la moda o i gossip, essere iperattivo o troppo pigro....niente di che...
Saliamo altri due gradini: qualcuno fuma davvero troppe sigarette, o si abbuffa anche di notte, beve dalla mattina alla sera, oppure si sfianca con ore e ore di allenamenti in palestra o chilometri in bicicletta, spende troppi soldi al gratta e vinci o online, passa ore e notti attaccato al pc o allo smartphone...
Saliamo ancora un gradino e quelle cose che facevano di noi Tizio o Caio, con qualche piccola o grande mania, sono diventate patologia di interesse psichiatrico, il  disturbo ossessivo-compulsivo: sono diventate, cioè, ossessioni, compulsioni, dipendenze – addiction – che distruggono la vita di chi ne è afflitto e di chi gli sta vicino.
Argomento attualissimo, se ne parla ovunque nei media e non, perché è piuttosto diffuso nella popolazione del mondo e sembra in crescita. Perché se fino a qualche anno fa si parlava molto di dipendenze, cioè la necessità di assumere sostanze fisico e chimiche per vivere – alcool, droghe, cibo - ora si parla di nuove dipendenze, new addictions, che sono dipendenze comportamentali - gioco d’azzardo, internet, smartphone, videogiochi, shopping compulsivo , sesso, lavoro – cioè la ricerca compulsiva di un oggetto che dia significato alla vita e senza il quale non si può vivere.
Malattie psichiatriche tipiche della nuova società, ancora più rischiose, perché in apparenza sono attività lecite, anzi, socialmente accettate e addirittura esaltate, normalmente agite da tutti: sono abitudini diffuse, quotidiane ben lontane dall’apparire come un sintomo clinico, che diventa tale perché si va da un estremo all’altro, dalla “normalità” all’eccesso, allo squilibrio. Sono insidiosissime espressioni di un disagio psichico profondo e di un malessere culturale e sociale: chi ne è afflitto non riesce a sopportare l’ansia e la depressione, il dolore mentale che comporterebbe rinunciare all’ossessione, con perdita di controllo e incapacità di smettere. L’ossessione diventa il focus nella vita del soggetto e domina i suoi pensieri, i suoi sentimenti e il suo comportamento, condannandolo a fuggire dal mondo reale e dalla propria vita, dalle relazioni sociali e affettive. Anche l’alterazione dei neurotrasmettitori, sostanze chimiche presenti nel sistema nervoso denunciano queste carenze: lo psichico diventa fisico. Qualche definizione:

paura di essere senza smarthphone - nomophobia
dipendenza da cybersex - compulsive sexual behavior
navigazione web compulsiva - internet addiction disorder
gioco d’azzardo patologico - gambling
shopping compulsivo - compulsive buying
accumulo compulsivo - hoarding
ossessione per la forma fisica – vigoressia

Questo l’argomento, alquanto spinoso e complesso, del nuovo libro di Paolo Roversi “Addicted” 2019, SEM edizioni un thriller che ha il pregio di parlare di psicologia con la facilità e l’immediatezza di una storia avvincente e appassionante, che tiene con i fiato sospeso fino all’ultima riga.
Un luogo splendido, un’antica masseria nel Salento, isolata da tutto e da tutti, dieci persone chiuse in una prigione dorata: sette pazienti affetti da varie dipendenze, una psichiatra, Rebecca Stark, pronta a curarli con il suo metodo efficace e collaudato, due persone dello staff, un magnate russo, guarito dalla dottoressa, che ha visto il business della cura delle addiction nella casa di cura Sunrise, prima di una catena mondiale.
Nessuno conosce l’identità dei pazienti, sette come i vizi capitali, come le sette piaghe d’Egitto: Lena Weber ossessionata dalla forma fisica, Tim Parker brooker cocainomane, Claudio Carrara avvocato e giocatore, Rosa Bernasconi sedicenne disposta a vendersi per una ricarica di cellulare, Jian Chow web designer dipendente dal cybersex, Julie Arnaud ninfomane, Jessica De Groot, autlesionista. Chiusi con le loro ossessioni in una prigione dorata, dovranno fare gruppo, una squadra, una comunità per sconfiggere i mostri dentro di loro. Ma cominciano a scomparire...Un fatto di sangue accaduto in Germania nel 1994 aleggia come un incubo nei ricordi di qualcuno: quale sarà il collegamento con i fatti attuali?
Una pioggia biblica laverà ogni indizio, simbolo di una catarsi con un finale aperto che ci lascerà molte incognite.
Con un occhio a “Dieci piccoli Indiani” della mitica Agatha Christie, Paolo Roversi, col suo nuovo thriller ne fa una trasposizione in chiave moderna: non sono più delitti e colpe passate ma le ossessioni della nostra epoca a portare i protagonisti a cercare soluzione ai loro problemi, carnefici e vittime di se stessi.

uesto è l’argomento, spinoso




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