domenica 5 marzo 2017

Tiziana Viganò, Come le donne nella prosa poetica di Ilaria Biondi

Una poetessa incontra una scrittrice: un connubio d'armonie diverse per una stessa meta. Ilaria Biondi scrive poesie di grande valore.Meraviglioso il suo modo di tradurre in prosa poetica i libri che legge: con le sue immagini intensamente evocative provoca forti emozioni, amplifica le sensazioni tanto che sembra di entrare profondamente nei personaggi e di viverli con il corpo e con la mente. Qui la sua interpretazione di  "Come le donne" di Tiziana Viganò.

Mani che serrano la lana ruvida di memorie scoscese e abissi ansimanti.
Storie di anime che si appigliano a carezze disfatte, illusioni trafitte, 
giorni corrosi, dolori scarni.
Anime usate e abusate.
Anime umiliate.
Anime logorate.
Anime disprezzate.
Anime calpestate.
Anime ingannate.
Anime indebolite.
Anime fiaccate.
Anime tradite.
Anime svuotate.
Anime intrappolate.
Anime rannicchiate.
Prigioni antiche e appiccicose inghiottono cuori nudi e disperati, 
che urlano un sogno di libertà.
Prigioni nuove che depongono, invisibili, polvere di lacrime stanche su sorrisi caduti. 
Rilucono le stanze, mentre le dita colgono lunghe tenebre.
Le mani serrano la lana morbida di respiri profumati, 
che si affidano – saldi – a un abbraccio e a una voce.
Al canto segreto della forza interiore.
Al fermento gioioso di un ventre che non conosce più la paura.
Al vento selvaggio che divampa nelle vene.
Alla vertigine sacra dell’eterno fluire.
Al petalo turgido del coraggio, che insegue indomabile l’ignota scia 
del necessario cambiamento.
Alla mai sopita tenacia, che sfida ardita le sgomente e amare equazioni 
di una vita d’imperfetta sapienza.
All’ardere irrequieto di un cuore guerriero, che balla nella frescura 
di una notte senza velo. 
Sciolti, i capelli avidi di stelle. 
Guizza il grembo, in attesa del suo frutto, lontano.
Alla leggerezza della luce, che conduce il passo sbiadito dal dolore 
nell’azzurro ovattato delle nuvole. 
Per poco, forse. Ma un poco che odora di felicità…
Alla pelle nuova della rinascita, che vuole scrollarsi di dosso 
il lenzuolo spinoso di ferite e umiliazioni, di fragilità e sottomissioni. 
Per vestirsi dei raggi di splendore di una quieta e certa consapevolezza. 
Per raccogliere, con mano bramosa, l’erba rugiadosa di una sconosciuta primavera.
Alle briciole di un sogno, forse possibile, di serenità.
Al rigoglio di vita che sboccia, palpitante, in un deserto di mesta disperazione 
e afona ingenuità.
Al passo tremolante, ma ostinato, verso uno spicchio di cielo pulito e luminoso. 
Lontano dai margini oscuri, prepotenti e stonati 
di chi vuole fiaccare la bellezza lieve e potente che si cela nella corolla di ogni donna:

“C’è un filo rosso che lega idealmente tra loro tutte le donne del mondo. L’anima femminile vive un mondo di valori affettivi ed emotivi che la rende 
fragile, scoperta, come una pelle nuda, bianca e delicata esposta alle intemperie. 
Nella realtà una donna può essere forte, determinata, competitiva, ricerca le pari opportunità, 
lotta per trovare un suo posto nel mondo, afferma con energia la sua intelligenza, 
il suo coraggio e le sue capacità. 
Ma sotto sotto c’è un punto debole, come il tallone d’Achille, che può essere individuato e usato da chi non ha rispetto e amore per questa incredibile ricchezza dell’affettività femminile.”

All’intimo abbraccio del Divino, alla preghiera sommessa della Natura, 
nella solitudine composta e silente che sa perdonare le bestemmie marce del mondo.
La mano paziente arrotola il gomitolo. 
I fili secchi e aspri, che pungono i polpastrelli delicati, 
vengono avvolti, carezzati e protetti dai fili caldi, lisci e soffici delle voci dai mille colori e chiarori delle Donne che hanno lasciato dietro di sé la scia delle proprie storie di forza e bellezza.
C’è dolore e deserto dell’amore, nella trama complessa dei loro giorni 
e delle loro notti. 
Ci sono cuori frantumati, lacrime sfiorite, sorrisi dimenticati, 
arcobaleni violati, gioie sbiadite.
Ma sul ricamo sapiente della loro pelle gracile rimane, ostinata, 
la traccia imprevista della loro forza, a combattere mille battaglie, 
con dita colme di sole.
Le scale d’ombra di un destino monco – uomini ingrati e tradizioni ancestrali che disfano il fiore di luce che brilla dentro di loro – vorrebbero trascinarle 
in un gorgo buio.
Ma dalle loro chiome danzanti sgorga la speranza, sussurra il tepore d’amore, 
risplende il bisogno di nascere. E di rinascere.   
Raccoglie, la mano imperlata di Tiziana Viganò, con la grazia di chi sa ascoltare e la saggezza di chi sa accogliere, sguardi e parole, attese e paure, viaggi e approdi, 
ritorni e ricordi.
Intreccia i fili delle storie vere di Donne vere, con dita operose e gesti armoniosi, 
consegnando e affidando alla pagina scritta la catena delle loro ore.
Ricompone i frammenti delle loro esistenze spezzate 
in un mosaico complesso di memorie di corpo, cuore e anime.

Donne diverse, che vivono entro orizzonti diversi di professione, estrazione sociale, lingue, culture ed etnie, ma che sanno rifiorire – uguali – 
sotto il sole nuovo di marzo.  

               
Genere: raccolta di racconti
Pagine: 138
Illustrazioni: 33
Prezzo libro: 14,00 euro
ISBN libro: 978-8899565282
Seconda edizione: 2016 PMedizioni


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