la protagonista del romanzo passa dalla nuvola rosa all’inferno più divorante in un crescendo drammatico (tragico!) che incolla al libro fino al finale che desideriamo tutti per lei e per tutte le donne che subiscono violenze
recensione di Tiziana Viganò
Comincia sottotono, questo forte
e intenso romanzo di Sara Rattaro, (2016, Garzanti editore) ha i toni del romanzo rosa, con l’ingenua
fanciulla che sogna l’uomo ideale e prova a esplorare il mondo degli uomini
senza capirli granché.
Dopo il primo amore finito, incontra un uomo davvero affascinante, che
la inebria con gesti grandiosi, regali sorprendenti, la porta sulle ali della
fantasia.
Anche Barbablu era affascinante, ma la protagonista della fiaba non si
era accorta che aveva quella strana particolarità, un pizzetto blu, che anzi, l’affascinava.
Come nella fiaba, anche Emma, la protagonista del romanzo, cade nella rete di
quelle situazioni e quei comportamenti così “originali” che la fanno sentire
fuori dalle righe, diversa dalla massa, come in un sogno dorato.
Ma la ruggine compare presto sotto la patina dell’oro falso: e la
ruggine piano piano diventa come un acido corrosivo che divora pezzo a pezzo la
carne e il sangue di Emma, le distrugge la vita, la riduce a una larva,
incapace di capire e di agire.
L’Orco delle favole esiste davvero,
e lo sperimentano tutti i giorni
donne fragili
e con scarsa autostima che vengono violentate,
abusate, offese,
picchiate e spesso, troppo spesso, uccise.
Anche la protagonista del romanzo passa dalla nuvola rosa all’inferno
più divorante in un crescendo drammatico (tragico!) che incolla al libro fino
al finale che desideriamo tutti per lei e per tutte quelle donne che hanno
bisogno di aiuto esterno, ma anche di forza interiore incredibile per uscire
dall’incubo della violenza.
Da cui si può uscire, con consapevolezza, con recupero di autostima, con
la propria forza vitale…ma anche con l’aiuto esterno di persone non solo
comprensive, ma anche professionalmente preparate, perché il più delle volte
quelli che circondano la donna abusata non hanno il coraggio di aiutarla,
pensano che non si debba mettere il naso negli affari di una famiglia, preferiscono
chiudere occhi e bocca per evitare il problema, salvo piangere e sentirsi in
colpa se la vicenda si colora di sangue. Oppure sono pieni di buona volontà ma
non fanno i passi giusti.
Emma evita questo finale tragico che tocca solo in Italia circa 150
donne uccise, ma il rischio è stato molto alto: solo dopo tanti anni riuscirà a
elaborare completamente il lutto di quello che ha subito e cominciare a vedere
luce e speranza, e a sentire che dentro di sé ha una parte di quella luce, che
può tornare a splendere come una volta.
I titoli dei capitoli sono punti fermi che indicano errori molto comuni
fatti da chi si ritrova vittima di uomini violenti: scambiare per amore la
violenza e comportamenti psicopatici è un’idea che le donne devono
assolutamente scalzare, perché la lotta parte anche dalla consapevolezza e da
una visione ben chiara della realtà.
Primo errore:
pensare di essere sbagliata.
Secondo errore:
sforzarmi di volergli bene.
Terzo errore:
pensare di avere la situazione sotto controllo. Essere
accondiscendenti è solo un modo per prolungare l’agonia.
Quarto errore:
pensare di essere l’unica persona che può aiutare
qualcuno a risolvere i suoi problemi.
Quinto errore:
pensare che in una guerra la pietà venga premiata.
Sesto errore: vergognarsi.
Settimo errore:
credere di poter cambiare la situazione da sola.
Sara Rattaro nel 2015 ha vinto il premio Bancarella per il
suo romanzo “Niente è come te”, nel
2016 torna con “Splendi più che puoi”
un romanzo davvero emozionante, scritto con penna sapiente, da leggere
attentamente e meditare.
Sinossi
L’amore non chiede il
permesso. Arriva all’improvviso. Travolge ogni cosa al suo passaggio e trascina
in un sogno. Così è stato per Emma, quando per la prima volta ha incontrato
Marco che da subito ha capito come prendersi cura di lei. Tutto con lui è perfetto.
Ma arriva sempre il momento del risveglio. Perché Marco la ricopre di
attenzioni sempre più insistenti. Marco ha continui sbalzi d’umore. Troppi.
Marco non riesce a trattenere la sua gelosia. Che diventa ossessione. Emma
all’inizio asseconda le sue richieste credendo siano solo gesti amorevoli.
Eppure non è mai abbastanza. Ogni occasione è buona per allontanare da lei i
suoi amici, i suoi genitori, tutto il suo mondo. Emma scopre che quello che si
chiama amore a volte non lo è. Può vestire maschere diverse. Può far male,
ferire, umiliare. Può far sentire l’altra persona debole e indifesa. Emma non
riconosce più l’uomo accanto a lei. Non sa più chi sia. E non sa come
riprendere in mano la propria vita. Come nascondere a sé stessa e agli altri
quei segni blu sulla sua pelle che nessuna carezza può più risanare. Fino a
quando nasce sua figlia, e il sorriso della piccola Martina che cresce le dà il
coraggio di cambiare il suo destino. Di dire basta. Di affrontare la verità.
Una verità difficile da accettare, da cui si può solo fuggire. Ma il cuore,
anche se è spezzato, ferito, tormentato, sa sempre come tornare a volare. Come
tornare a risplendere. Più forte che può.
Per approfondimenti sul tema della prevenzione alla violenza
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